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| IL GUERRIERO IN ASSOLUTO |
A pag. 133 del Libro di Draco Daatson è scritto:
Staccati dalla visione ipnotica del tuo alveare.
Diventa veloce, inafferrabile, imprevedibile. La velocità è
tutto. Quando sei costretto a svolgere un lavoro al limite delle tue capacità
il livello di attenzione si alza e le emozioni pesanti, il malessere, i
pensieri cupi diminuiscono. Il Vril non entra dentro di te mentre sei seduto in
meditazione, ma mentre scali una montagna, lavori nei campi per una giornata o
combatti in battaglia. Il Vril e l’utilizzo del corpo sono intimamente
connessi. Spirito e materia viaggiano a braccetto. È quando rientri nella
routine dell’ufficio, nell’esistenza lenta, oziando davanti alla televisione,
che mal di vivere e preoccupazioni possono catturarti. Nella setta dei Senza
Sonno non c’era mai un attimo di tregua.
Le modalità con cui gli occidentali si rapportano al corpo e
al lavoro fisico sono in genere piuttosto nevrotiche. Il corpo viene percepito
dai più come un’appendice del cervello appesa sotto il collo, la cui unica
utilità è tenere in vita il cervello stesso, permettendogli al contempo di
spostarsi da un luogo all’altro. Il corpo come mezzo di trasporto della mente!
Quando la mente pretende di dominare il corpo quasi mai lo
fa in modo sano. O lo stressa facendogli sollevare carichi in palestra e
costringendolo a correre nei parchi pubblici, oppure lo abbandona su un divano
davanti alle trasmissioni di Maria de Filippi, con un trancio di pizza
gocciolante olio nella mano destra, una lattina di birra nella mano sinistra e
una canottiera sporca di sugo al centro. Mentre una moglie con i bigodini fra i
capelli cerca di impartire a cinghiate una sommaria educazione a tre o quattro
pargoli che girano per casa.
Eppure questa è chiamata “civiltà” dai contemporanei. Noi
moderni saremmo l’apice dell’evoluzione umana, il seguito della cultura egizia
e della filosofia greca.
Ma non tutto ciò che vien dopo è progresso.
Gli antichi – che, incredibilmente, consideriamo “meno
evoluti” rispetto a noi – dimostravano di amare profondamente il loro corpo:
l’attività fisica moderata (con il fine di mantenere la salute, non di
competere), così come l’amore per il buon cibo (consumato senza fretta,
discutendo di filosofia e politica, due discipline che venivano sempre
accostate) e il buon sesso senza restrizioni di carattere morale.
Quando è l’anima a dominare sull’intero apparato psicofisico
– quindi sia sul corpo che sulla mente – allora avviene una naturale
riconciliazione fra corpo e spirito, bypassando gli squilibri, i
condizionamenti e i sensi di colpa della mente occidentale.
Se penso a come mangiamo e a come trattiamo il nostro corpo,
se penso che ancora oggi, nel 2012, il maschio che intrattiene rapporti con più
donne viene additato come “poco di buono” e la donna che fa altrettanto viene
trattata come una prostituta, mi passa la voglia di andare in giro a parlare di
“risveglio delle coscienze” in mezzo ai terrestri.
Fabrizio de Andrè già nel 1967 cantava Bocca di rosa, era
più avanti di 40 anni rispetto alle folle.
È triste vedere le anime di grandi Maghi e antiche
Sacerdotesse che per imitazione adottano i comportamenti sessuali delle masse
di scimmie parlanti.
Il Vril – lo spirito – viene davvero fatto scorrere quando
si compiono attività nella materia, più che nelle sedute di meditazione o nella
preghiera, sebbene anche queste rivestano un loro ruolo nel Cammino. Gurdjieff
spiegava tutto il Sistema del Risveglio, ma faceva anche lavorare i suoi
allievi in maniera sfiancante sulle Danze e sui Movimenti. Draco Daatson li
addestrava duramente nelle arti del combattimento.
Lavate i piatti, o svolgete un qualunque altro lavoro
domestico, in condizioni normali e registrate quanto tempo c’impiegate a
portarlo a termine. Quindi impegnatevi a lavare i piatti ogni giorno un po’ più
velocemente, magari limando un minuto ogni volta, senza però penalizzare la
qualità del lavoro che state svolgendo. A un certo punto vi accorgerete che
solo smettendo di fantasticare e aumentando la concentrazione potete ridurre ulteriormente
i tempi d’esecuzione. Insistendo nel voler ridurre i tempi può anche accadere
che sfociate in uno stato alterato della coscienza, uno stato molto particolare
di “Presenza a voi stessi”. In ogni caso potrete avere un assaggio di cosa
significa agire nel QuieOra, perché la velocità dei movimenti del corpo
costringe la mente a fermare il suo dialogo interno.
Nel Libro di Draco Daatson è scritto:
Non dare mai la colpa all’esterno, non lamentarti per come è
fatto il mondo, perché l’origine di tutti i tuoi mali si trova dentro di te.
Non soffri perché qualcuno ti ha fatto qualcosa, ma qualcuno ti ha fatto
qualcosa perché hai scelto la sofferenza come tua modalità di vita. Non ti
lamenti perché un evento è accaduto, ma quell’evento è accaduto perché tu vivi
di lamentele.
In queste poche righe è già racchiusa la pratica da svolgere
per tornare a essere un »individuo«. Ma cosa è un individuo? Come dice il
termine stesso, è “colui che non è diviso”. L’individuo è un mago, un essere
integro, che non dimentica mai di essere il creatore del proprio destino. Un
individuo non si lamenta mai, perché sarebbe ridicolo, in quanto sa bene che
tutto accade dentro di lui.
Non lamentarsi è la pratica. Provate per qualche giorno e
vedete cosa accade.
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